8 agosto 2014

Stazione radiotelegrafica ricevente con detector tipo coherer - Modulo 3: Batteria A

Questo modulo contiene tre pile Duracell tipo D di 1,5 volt ciascuna, ed è utilizzato per alimentare il circuito del coherer.


L’apparato è costituito da una cassetta di legno di rovere a tre alveoli di forma quadrata con il lato di circa 34 mm; l’altezza di ciascun alveolo è di circa 90 mm. Sul fondo di ciascun alveolo è fissato, mediante dadi e rondelle di ottone, uno spezzone di asta filettata di 6 mm in ottone, che fuoriesce nella colonna alveolare di 25 mm; in tale spezzone è infilato un tubicino di ottone della lunghezza di 35 mm, che , quindi, fuoriesce dallo spezzone di asta filettata di 10 mm, altezza, questa, occupata da una molla di acciaio armonico, lunga 20 mm, la quale, perciò, fuoriesce dal tubicino per un’altezza di 10 mm.


Sull’estremità superiore di questa molla poggia il fondo, cioè il polo negativo di ciascuna pila, che con il suo peso comprime la molla stessa; il polo positivo di ciascuna pila è schiacciato da un piattina di ottone di 20x4 mm, che alle due estremità presenta due  fori di 5,5 mm, nei quali passano due spezzoni di asta filettata di 5 mm, in ottone, avvitati direttamente sul bordo della cassetta di legno.


La piattina è schiacciata sul polo positivo della pila mediante due nottolini di forma allungata, in ottone, che si avvitano sui due spezzoni di asta filettata di 5 mm; avvitando o svitando, opportunamente i nottolini è possibile regolare la pressione della piattina sul polo positivo e quindi sulla molla su cui poggia l’intera pila.


Le tre pile sono disposte in serie, cosicché è possibile prelevare dalla batteria tre tensioni diverse di valori 1,5V, 3,0V e 4,5V. Le targhette di ottone, disposte sul frontale anteriore dell’apparato, davanti a ciascun morsetto di presa, indicano questi valori e il polo positivo della prima batteria della serie.



Sulla fiancata sinistra della cassetta alveolare è collocato un interruttore artigianale perfettamente identico a quello descritto a proposito del relè polarizzato. Esso è inserito nel circuito della batteria nel seguente modo: il polo positivo della prima batteria è collegato al suo contatto centrale, quello con il nottolino di ottone di forma allungata; avvitando il nottolino di ottone schiacciato, più vicino ai morsetti delle tensioni, fino a toccare la piattina di ottone, si trasferisce il polo positivo della batteria al morsetto + e la corrente può fluire nel circuito del coherer; svitandolo s’interrompe il passaggio. Avvitando l’altro nottolino schiacciato, fino a toccare la stessa piattina di ottone, si attiva il circuito della spia luminosa, costituita da una lampadina di 6 V, disposta a destra della cassetta alveolare, segnalando l’efficienza della batteria.


E’ opportuno sfruttare di questa batteria un solo elelemento e cioè la tensione di 1,5 volt per alimentare il circuito del coherer, per non danneggiarlo e perdere di sensibilità; eccezionalmente si può prelevare la tensione di due elementi, cioè di 3 volt, se lo spessore della polvere metallica supera 1 mm. E’ assolutamente sconsigliabile il prelievo di una tensione maggiore.


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